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Federsolidarietà Confcooperative: 'Danneggiate le strutture, ma le cooperative danno continuità ai servizi'


Federsolidarietà Confcooperative:
La coordinatrice territoriale Mirca Renzetti racconta come il settore sociale ha affrontato l'emergenza

“In questo territorio c'è una certezza: davanti alle difficoltà, e ultimamente ce ne sono state tante, le cooperative sociali continuano a prendersi cura delle persone e a mantenere vivo il welfare”.
Esordisce così Mirca Renzetti, la presidente di Confcooperative Romagna Federsolidarietà, il coordinamento che rappresenta le cooperative sociali romagnole impegnate nei servizi di assistenza e inserimento lavorativo delle persone più fragili.

L'alluvione ha colpito in maniera diretta molte delle nostre associate che gestiscono scuole, strutture per persone anziane o disabili, centri occupazionali. Abbiamo registrato danni consistenti e in molti casi è stato necessario evacuare ospiti delle strutture e personale per garantirne la sicurezza. Le operazioni di evacuazione non sono state semplici, spesso si tratta di persone non autosufficienti o con problematiche di tipo psicologico per le quali questi eventi possono rappresentare veri e propri traumi. Ma è andato tutto per il meglio, gli spostamenti sono stati tempestivi e la rete tra cooperative ha funzionato permettendo a chi era in difficoltà di trovare alloggio o sostegno presso altre imprese”.

Tra le cooperative che più hanno subìto la devastazione delle alluvioni ci sono: Gioia di Riolo Terme, con una casa residenza anziani completamente allagata al piano terra; L'Alveare di Faenza, il cui centro diurno è tuttora inagibile; Botteghe e Mestieri che ha subito gravi danni al proprio laboratorio dove lavorano diverse persone disabili; La Pieve, con gli uffici e un centro socio occupazionale allagati; Il Mulino, che ha subìto il completo allagamento del podere Ortinsieme di Russi dove sviluppa un progetto di agricoltura sociale; Educare Insieme, che ha avuto un grave allagamento del centro socio occupazionale di Barbiano; Solco Ravenna che conta l'inagibilità della Scuola per l'infanzia Asilo Azzaroli di Sant'Agata sul Santerno e della Comunità alloggio per la salute mentale di Villanova di Ravenna.

Questa tragedia si somma alle difficoltà che il nostro settore stava già vivendo in seguito alla pandemia e al mancato adeguamento delle tariffe per i servizi assistenziali accreditati - continua -. Le nostre cooperative sono stremate, eppure hanno dato continuità. Non si sono tirate indietro. Hanno dimostrato di essere al fianco delle comunità e delle famiglie che hanno persone in difficoltà e che senza i servizi delle cooperative sociali vedrebbero le loro situazioni ancora più aggravate. Ci tengo a sottolineare anche un altro importante ruolo di queste nostre imprese - conclude Renzetti -: le cooperative sociali lavorano con le persone, spesso con le più fragili, offrono servizi di supporto partendo dai bisogni che riscontrano nel loro lavoro quotidiano. Sono sentinelle del benessere o del malessere di una società. Bisogna aiutare e salvaguardare questo patrimonio”.

Nella foto il centro diurno Francesca Cimatti gestito dalla cooperativa L'Alveare di Faenza


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