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La Regione ER riconosce il ruolo fondamentale della cooperazione sociale nella gestione dei servizi alla persona


La Regione ER riconosce il ruolo fondamentale della cooperazione sociale nella gestione dei servizi alla persona
 La testimonianza della cooperativa Akkanto di Santarcangelo durante le settimane di emergenza. Confcooperative Ravenna-Rimini: C'è bisogno adesso di un patto di collaborazione ancora più forte e proficuo con le istituzioni
 L'incontro avvenuto tra i rappresentanti della cooperazione sociale e la Regione Emilia-Romagna ha confermato l'impegno della Regione nel mantenere vivo un sistema integrato dei servizi, riconoscendo alla cooperazione sociale il ruolo fondamentale nella co-progettazione e nella gestione dei servizi alla persona. «Siamo soddisfatti di questa dichiarazione - evidenzia Luca Bracci, presidente Confcooperative Ravenna-Rimini - perché dà il giusto valore al lavoro svolto da sempre dalle nostre cooperative, anche durante una fase di emergenza sanitaria che non ha avuto precedenti e che le ha viste impegnate in prima linea».

La situazione nelle Case residenza del riminese: l'esperienza di Akkanto
Le cooperative sociali del territorio di Rimini, colpito e ferito più di altri dalle dimensioni del contagio di Covid-19, hanno dovuto fare i conti con una situazione improvvisa che ha cambiato drasticamente la vita all'interno delle case residenza per anziani e per persone con disabilità. «Abbiamo applicato sin da subito tutte le prescrizioni e indicazioni presenti nei rispettivi decreti, ordinanze e circolari diramate - dichiara Massimiliano Magalotti, presidente cooperativa Akkanto di Santarcangelo, specializzata nella gestione di servizi socio-assistenziali per persone con disabilità -. Questo non ha impedito, purtroppo, che il virus entrasse in una nostra struttura, il 18 marzo scorso. Da subito abbiamo messo a conoscenza l'Asl Romagna della situazione. Ne è scaturita una forte collaborazione per l'applicazione dei protocolli sanitari necessari a contenere il contagio, compreso il tampone per tutti gli operatori e gli ospiti della struttura. Le grandi dimensioni del centro ci hanno permesso di isolare le persone contagiate (siamo arrivati ad averne 13, su un totale di 27 ospiti) e di permettere a quelle negative al virus di continuare a vivere la quotidianità in piena sicurezza. Ad oggi la situazione sta migliorando, abbiamo solo 4 persone che risultano positive al coronavirus e che sono state trasferite in ospedale per ricevere le cure sanitarie più adeguate. Dobbiamo, purtroppo, fare i conti con un decesso. Siamo consci, però, che la situazione poteva essere ben peggiore vista le particolari condizioni di salute dei nostri ospiti e per alcuni anche la loro età (over 65). Un plauso speciale va a tutti i nostri operatori, da subito si sono dimostrati pronti e si sono assunti la responsabilità di non lasciare soli i nostri ‘ragazzi', e alle famiglie degli ospiti che ci hanno manifestato grande collaborazione e vicinanza, anche attraverso l'utilizzo degli strumenti digitali di ‘video saluti' attivi quotidianamente».

Il commento dell'Amministrazione comunale di Santarcangelo
L'importanza della sinergia con il terzo settore nella gestione dei servizi viene ribadita anche dalla sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, che sottolinea la forte collaborazione con la cooperativa Akkanto durante le fasi più critiche dell'emergenza: «In questo momento è importante avere un rapporto col terzo settore. Con Akkanto è stato fin dal primo momento un rapporto molto intenso e continuo sia sulle criticità legate al contagio sia sul tema dei dispositivi di protezione. Credo che sia stato fatto un ottimo lavoro dalla struttura e in collaborazione con amministrazione e rete di protezione civile». 

«Le nostre cooperative sociali sono state, ancora una volta, all'altezza della situazione: hanno mostrato grande senso di responsabilità e organizzazione per il bene dei propri assistiti, adempiendo a tutte le prescrizioni sanitarie, governative e regionali, tenendo insieme professionalità, sicurezza e umanità nei luoghi di lavoro - conclude Bracci -. Ciò che chiediamo a tutte le istituzioni, adesso che la situazione è più chiara, è di pensare a un patto di collaborazione ancora più forte e proficuo».

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