Soles Tech, specializzazione tecnica e lavoro di squadra
L'anno prossimo sarà il decennale e per Soles Tech, la cooperativa che ha raccolto l'eredità di un'azienda storica di Forlì attraverso la costituzione di uno dei primi wbo in Romagna, il bilancio è oltremodo positivo.
In quasi dieci anni la cooperativa ha sviluppato oltre 100 milioni di fatturato, una cinquantina sono i dipendenti, ai quali si aggiunge un network di riferimento di oltre un centinaio di artigiani della filiera. Insomma un percorso di sviluppo e crescita costante, grazie anche al know how specializzato in materia di interventi di adeguamento sismico, sollevamento e isolamento degli edifici che rimane alla base dell'attività dell'azienda forlivese, oggi leader in Italia nell'ambito dell'ingegneria antisismica e geotecnica.
“Lavoriamo molto nel Centro Italia, a supporto della ricostruzione post sismica - spiega l'ingegnere Luigi Patanè, uno dei soci fondatori della cooperativa -. Non abbiamo riposto tutte le speranze sul Superbonus, che è stato uno strumento importante, ma per noi non esclusivo. Attualmente abbiamo diversi cantieri nelle Marche, impegnati in opere di ricostruzione integrale di alcuni condomini e fabbricati sia da un punto di vista sismico che di efficientamento energetico”.
Gli interventi di recupero di patrimonio edilizio che richiedono le conoscenze tecniche e l'esperienza di Soles Tech riguardano, in prevalenza: consolidamento delle fondazioni dei fabbricati con cedimenti statici, isolamento sismico di strutture esistenti, sollevamento di edifici inclinati.
“Non è solo questione di brevetti, pur importanti nella nostra attività - prosegue l'ingegner Patanè -. Credo che ciò che ci distingue sia un forte senso di squadra e di appartenenza. Come soci e dipendenti sentiamo totalmente nostra questa impresa. È stata questa la differenza che ci ha consentito di crescere. Se penso che siamo partiti lavorando mezza giornata…”
In azienda sono inserite anche alcune donne ingegnere, con ruoli di direzione in cantiere, e di recente sono stati assunti giovanissimi operai e manodopera straniera, come spiega Patanè: “Sono entrati alcuni ragazzi che non hanno ancora vent'anni e stanno imparando il mestiere del carpentiere. Sono figli o nipoti di nostri operai. È un bel segnale in tempi in cui reperire manodopera anche nel nostro settore non è facile. La formazione è fondamentale per poter svolgere con competenza e in sicurezza il lavoro in cantiere, attraverso percorsi di questo tipo si diventa parte dell'azienda. Lo stesso vale per i lavoratori stranieri. Con noi lavorano anche persone provenienti dall'est Europa, dall'India e dal Nord Africa”.