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Rafar Multiservice: 'Siamo preoccupati per le tariffe e i costi, ma il lavoro c'è e i clienti ci premiano'


Rafar Multiservice:
Rossano Bezzi, consigliere delegato della cooperativa di Ravenna, affronta il tema del costo del personale e della difficoltà a farsi riconoscere le tariffe

Le cooperative di facchinaggio che operano nel ravennate sono preoccupate a causa della mancata definizione delle tariffe minime di lavoro di facchinaggio per il 2024. La definizione delle tariffe - frutto di un lavoro di mediazione tra parti sociali e Ispettorato Territoriale del Lavoro - era essenziale per sensibilizzare le aziende sulla necessità di tariffe minime per il settore, sufficienti a coprire il costo del lavoro.

“Con l'abbandono di questa pratica, si crea terreno fertile per quelle società che operano senza rispettare i contratti collettivi e le normative più basilari in termini di sicurezza sul lavoro. Realtà che propongono il lavoro a tariffe ‘sotto soglia', insostenibili per chi lavora nel rispetto della legge - sottolinea Rossano Bezzi, consigliere delegato della cooperativa di facchinaggio Rafar Multiservice di Ravenna -. Chi opera nella legalità, offrendo le massime garanzie possibili in termini di sicurezza sul lavoro, non può sostenere tariffe del genere e rischia di venire emarginato dal mercato, e nel caso nostro di non essere più in grado di dare lavoro ai propri soci e dipendenti”. Un contesto che rischia di aggravarsi con il rinnovo del Ccnl Trasporto merci e Spedizioni, in scadenza al 31 marzo 2024.  “Le richieste poste sul tavolo di contrattazione sono insostenibili se consideriamo il mercato in cui operiamo oggi - aggiunge Bezzi -. In una cooperativa come la nostra il costo del personale supera l'80% dei costi complessivi e la richiesta di un aumento del 18%, come quella che è stata proposta in sede nazionale, creerebbe fortissimi disagi. I costi aggiuntivi andrebbero ribaltati sulle committenze che già oggi fanno fatica a riconoscerli. A questo punto c'è il rischio concreto che si rivolgano a realtà che si propongono a tariffe più basse”.

Rafar Multiservice conta oggi circa 430 lavoratori di cui 380 sono soci. Il fatturato 2023 della cooperativa ha raggiunto i 16,6 milioni di euro, segnando un incremento di oltre il 4% sull'anno precedente. “Dal punto di vista dei volumi siamo soddisfatti dell'andamento. Uno dei nostri clienti più importanti, Unigrà, ha ripreso a lavorare dopo aver ripristinato la struttura danneggiata dall'alluvione e, anche se alcune linee sono ancora ferme, siamo contenti di essere rientrati. Anche il porto sta dando soddisfazione e, nonostante le ostilità sul Mar Rosso abbiano rallentato gli sbarchi, il nostro impegno al porto è cresciuto rispetto all'anno precedente - sottolinea il consigliere delegato -. Chiaramente siamo preoccupati per eventuali ricadute negative sul traffico merci nel medio-lungo periodo”.

Tra le novità c'è l'avvio di una nuova collaborazione con Expotrans presso la Fiera di Rimini, che richiede una decina di carrellisti per allestimenti e smobilitazioni nonché l'acquisto di un locotrattore ferroviario, per rafforzare ulteriormente il comparto che si occupa di movimentazione ferroviaria in ambito privato. “Stiamo investendo su questo settore per dare un maggior servizio anche se richiede risorse tecnico-professionali ed economiche importanti. Rafar oggi è un player affidabile e nelle prossime settimane avvieremo un progetto formativo che permetterà ai nostri soci di acquisire le competenze necessarie per questo tipo di attività”.

“Pur in mezzo alle difficoltà, la cooperativa sta lavorando bene e le committenze ci premiano consolidando i rapporti con noi: proprio nei giorni scorsi Cabot Corporation ci ha consegnato un riconoscimento che attesta il nostro contributo nel raggiungimento del record di stabilimento di Ravenna nel ‘programma zero infortuni sul lavoro'. Un momento gratificante del quale siamo orgogliosi. Per questo, ancora una volta, devo ringraziare i nostri soci e dipendenti per l'attaccamento e la disponibilità. Il nostro non è un lavoro facile ma la squadra è sempre pronta a soddisfare le richieste della committenza” conclude. 

Nella foto la consegna del riconoscimento per il “Record di stabilimento” da parte di Cabot: da sinistra Rossano Bezzi, Ignazio Turdo, capo cantiere di Rafar all'interno dello stabilimento Cabot e Valentina Zitignani, FGM e direttrice di stabilimento Cabot Corporation


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