Una vita dedicata a La Romagnola
Dopo 28 anni Valter Bianchi, storico presidente della cooperativa riminese, passa il testimone a Rudy Ballabene
Si scrive “Valter Bianchi” ma si legge “La Romagnola”, cooperativa riminese che Bianchi ha guidato con passione per 28 anni. Lo scorso maggio infatti, durante l'assemblea, il cooperatore ha lasciato il timone della cooperativa nelle mani di Rudy Ballabene.
La Romagnola nasce nel 1975 e già nel 1980 Bianchi entrerà come socio volontario in questa realtà fondata da genitori di ragazzi con disabilità a supporto della pubblica amministrazione. La Romagnola svolgeva attività di rilegatoria prima, e di laboratorio di ceramica e pelletteria poi. Ma nonostante il successo, la sostenibilità economica era ancora distante: bisognava sviluppare qualcosa di nuovo. “Nel 1994 - racconta Valter Bianchi - l'Assessore ai servizi sociali del Comune di Rimini riceveva continue richieste per trasportare persone con disabilità che non riuscivano ad essere esaudite dall'azienda municipalizzata per le regole del contratto collettivo di lavoro. Ci siamo proposti di gestire il servizio sulla base di un regolamento diverso e, soprattutto, con personale dedicato, preparato e motivato. È stata una rivoluzione positiva: gli utenti si sono moltiplicati e quindi molte più persone con svantaggio hanno potuto muoversi da casa per andare al lavoro, a scuola o a fare terapia”.
In questi 30 anni La Romagnola è cresciuta e conta oggi 29 mezzi - 17 pulmini con Licenza Ncc, 12 autobus con Licenza Ncc - un'officina meccanica e una sede in via Coletti a Rimini, da dove partono tutti i servizi di trasporto disabili e dializzati dal lunedì al sabato oltre a servizi stagionali come lo ShuttleMare in estate. “Abbiamo sempre reinvestito gli utili in un'attività che oggi riesce a dare lavoro ad oltre 55 dipendenti - il 54% dei quali con disabilità, rispettando la missione della cooperativa”, sottolinea orgogliosamente Bianchi.
Traguardi raggiunti grazie a impegno e passione, ma non solo. “Alla cooperativa ho dato tutto me stesso, ma i risultati non sarebbero arrivati senza la collaborazione di tutte le persone di buona volontà che hanno impegnato capacità professionali e umane. A loro va il mio ringraziamento”.
Bianchi confida: “Mi è capitato spesso di anteporre le esigenze della cooperativa alle mie personali - come hanno fatto anche altri soci - ma credo ne valesse la pena, soprattutto pensando alle persone più fragili che poi, con discrezione e sinceramente, hanno avuto modo di ringraziarmi. Questa gratitudine è sicuramente il sentimento più bello che porterò con me nel futuro”.
Due sono i punti di riferimento che hanno sostenuto in questi anni la cooperativa: “Il Consorzio Sociale Romagnolo è un partner operativo fondamentale: ci ha accompagnato e tutelato, con competenza, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e nella gestione di appalti e consulenze. E Federsolidarietà Confcooperative, che ci ha sempre seguiti”.