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La sostenibilità integrale di DiaLogos


La sostenibilità integrale di DiaLogos
Ne parla la direttrice Silvia Valpiani, ospite del talk che si è svolto all'assemblea congressuale di Confcooperative Romagna

“L'esperienza della nostra cooperativa ci porta a ritenere che la sostenibilità non sia un punto di arrivo, ma un percorso, all'interno del quale le persone coinvolte sono chiamate a interrogarsi sul senso del proprio agire, interconnesso con quello degli altri, e a immaginare un futuro che non lasci indietro nessuno”.

Ha concluso così il suo intervento Silvia Valpiani, direttrice della cooperativa DiaLogos di Forlì, ospite del talk “Cooperative all'opera: pratiche di sostenibilità integrale” che si è tenuto durante la prima assemblea congressuale di Confcooperative Romagna.

Valpiani ha portato all'attenzione dell'assemblea l'esempio di sostenibilità che ogni giorno la cooperativa DiaLogos porta avanti con il suo lavoro quotidiano. DiaLogos si occupa di inclusione operando con i suoi servizi in diversi ambiti - migrazione, intercultura, abitare sociale, parità di genere e giovani generazioni - e dando lavoro a 39 persone, di cui 34 donne.

“Buona parte delle persone che lavorano con noi provengono da altri Paesi, al nostro interno mettiamo in pratica la società interculturale, inclusiva e paritaria, la stessa che vogliamo attuare con i nostri servizi - evidenzia Valpiani -. La sostenibilità del nostro modello organizzativo consiste nel dare fiducia e possibilità alle persone che lavorano con noi. Diamo ferie accorpate per chi ha i parenti all'estero, cerchiamo di reinterpretare o rimettere in gioco titoli di studio presi nei paesi di origine che in Italia si fa fatica a equiparare, diamo flessibilità di orario per poter conciliare la vita privata con quella lavorativa e non mettere nessuno e nessuna nelle condizioni di dover scegliere tra l'una e l'altra. Diamo flessibilità e chiediamo flessibilità. Ciò che abbiamo imparato da questo modello è che si può definire sostenibile e generativo assumere una donna ai primi mesi di gravidanza, o una persona vicina all'età della pensione o una persona straniera che richiede asilo nel nostro Paese. Tutto questo è motivante e permette a un sistema di stare in piedi. Certo conciliare questo modello con la sostenibilità economica comporta un grosso impegno, è necessario progettare e riprogettare continuamente prassi nuove. Servono tanta dedizione e contaminazione interna”.

Il concetto di sostenibilità integrale viene messo in pratica molto bene anche nei progetti della cooperativa, come per esempio il progetto di abitare sociale Casa a colori Forlì, che dà risposta abitativa temporanea anche a chi si trova in situazioni di fragilità per vari motivi, e con i progetti di accoglienza e integrazione per le persone migranti. “Per le persone richiedenti asilo e protezione internazionale gestiamo 15 strutture (tra Cas e Sai) per un totale di 150 persone accolte” conclude Valpiani.


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