Gli apicoltori chiedono maggiori tutele contro la concorrenza del miele extra Ue
Per le api questi mesi primaverili sono di buon auspicio, promettendo una buona ripresa dopo il periodo invernale. A parlare è il presidente di Afa, l'Associazione forlivese apicoltori, Pietro Miliffi. “Il miele prodotto in Romagna è di diverse tipologie, dai millefiori primaverili, al miele di acacia, tiglio, castagno, coriandolo, erba medica, fino alla melata di abete che si produce nelle foreste di Campigna. Circa 200mila i quintali prodotti negli ultimi anni, anche se registriamo un trend produttivo al ribasso a causa dei cambiamenti climatici. Auspichiamo un 2024 di ripresa produttiva soprattutto per i mieli monoflorali (acacia in modo particolare) che negli ultimi anni sono venuti a mancare a causa di gelate tardive o eventi atmosferici come l'alluvione del maggio 2023”.
Le produzioni degli apicoltori associati di Afa - sono 350 fra Forlì, Cesena e Rimini - si completa con polline, cera d'api, propoli, pappa reale e nuclei di api per il servizio di impollinazione in campo aperto o in serra.
Purtroppo anche il mondo apistico è stato colpito dall'alluvione del maggio dello scorso anno e il 2023 è stato un anno difficile. Sono circa 1600 le arnie perdute o gravemente danneggiate, con mancato reddito soprattutto per miele d'acacia.
“Ormai è passato un anno dall'alluvione - spiega Miliffi - abbiamo presentato domande per i danni subiti, ma gli apicoltori stanno ancora aspettando. Abbiamo trovato invece grande solidarietà dai privati”.
Ma il miele italiano chiede soprattutto maggiori tutele contro la concorrenza nella vendita del miele extra Ue. Afa ha partecipato a una manifestazione organizzata da Miele in Cooperativa, che si è tenuta a Roma lo scorso 20 marzo, per porre l'attenzione sulle difficoltà del mercato del miele italiano e per sottolineare le problematiche degli standard qualitativi e di sicurezza alimentare di molti prodotti che arrivano da paesi come Cina o Turchia.
Tra i servizi importanti che Afa organizza c'è quello di impollinazione, con lo spostamento di migliaia di alveari sia nel nostro territorio, sia in altre regioni italiane come il Trentino, per la fioritura dei meli e dei peri.
“Con il servizio di impollinazione - spiega Miliffi - forniamo le api su colture sementiere, frutteti e colture in serra. Tra poco partiamo per il Trentino. Ma il servizio viene svolto anche nella nostra regione e nel nostro territorio per impollinare sia i frutteti che le colture sementiere”.
Cosa fate per attrarre nuovi apicoltori interessati all'allevamento delle api? “Organizziamo ogni anno corsi per aspiranti apicoltori, ma anche corsi e seminari di aggiornamento tecnico per i soci che gli interessati possono seguire on line o in presenza. Tra poco iniziamo anche una serie di lezioni nelle scuole - conclude il presidente - per far conoscere il miele agli studenti”.