Da Brisighella a Parma: L'Innovazione dell'Olio EVO Emiliano-Romagnolo
Il progetto INPRO-OLIO: INnovazione e PROmozione della filiera dell'OLIO Extra Vergine di Oliva Emiliano-Romagnolo, avviato due anni fa con il sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna, giunge al suo momento conclusivo. La Cooperativa Terra di Brisighella, capofila e promotrice del progetto, insieme ai suoi partner accademici e industriali, ha presentato i risultati di due anni di lavori svolti presso la fiera CIBUS di Parma.
La Cooperativa Terra di Brisighella ha guidato il progetto in stretta collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna, nonché con le società NOMISMA, Artemis e IVI ADV AGENCY.
INPRO-OLIO è stato un viaggio nell'innovazione e nella promozione della filiera dell'olio extra vergine di oliva emiliano-romagnolo. Diversi gli obiettivi perseguiti lungo il piano di innovazione che ha coinvolto la cooperativa, in primis è stato sicuramente quello di sviluppare un nuovo prodotto 100% nostrano di Brisighella, competitivo ed eco-sostenibile, attraverso l'adozione di un nuovo protocollo di produzione.
Il convegno conclusivo, ospitato alla fiera CIBUS di Parma, è stata un'occasione per presentare i risultati ottenuti durante questi due anni di lavoro intenso e innovativo.
Sergio Spada, Presidente della Cooperativa Terra di Brisighella, ha aperto i lavori sottolineando l'importanza dell'innovazione continua nel settore, evidenziando il ruolo chiave che il progetto avrà nel consolidare la posizione della cooperativa verso il mercato estero. La Dottoressa Federica Assirelli, Responsabile del progetto della Cooperativa Terra di Brisighella, ha proseguito illustrando gli obiettivi raggiunti e le azioni intraprese per realizzarli.
Le Professoresse Tullia Gallina Toschi ed Alessandra Bendini, del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna, si sono poi alternate nel presentare la relazione dal titolo "Valorizzazione dell'olio extra vergine di oliva monovarietale di Nostrana di Brisighella: focus sui composti bioattivi e sulla frazione aromatica". Tale relazione di sintesi, che ha illustrato i risultati finali relativi all'ampio set di campioni analizzati nel progetto, frutto delle numerose variabili naturali e tecnologiche considerate nella sperimentazione, ha messo in luce l'importanza di raccogliere e trasformare olive di Nostrana di Brisighella a basso indice di maturazione (MI<3,0) al fine di ottenere un prodotto caratterizzato da una dotazione ottimale in composti minori bioattivi (importanti dal punto di vista salutistico) ed una massima espressione delle caratteristiche aromatiche, da mantenersi durante la conservazione.
Le scelte di confezionamento effettuate dall'azienda (completa schermatura bianca della bottiglia), rilevanti anche in merito all'educazione del consumatore alla protezione dell'olio e alla riconoscibilità della certificazione (visibilità del marchio DOP), si sono dimostrate efficaci e quindi adatte ad una piena valorizzazione e corretta conservazione del prodotto.
“La Germania rappresenta uno dei mercati europei con più grandi prospettive per l'olio extra vergine italiano, in particolare l'indagine diretta di Nomisma sul consumatore tedesco ha evidenziato come proprietà salutistiche e nutrizionali elevate, provenienza da territori di produzione altamente vocati e presenza di un marchio a denominazione di origine DOP siano attributi fondamentali per definire un olio EVO italiano di qualità, – evidenzia Evita Gandini, Responsabile Market Insights di Nomisma – tutti fattori che l'Olio EVO di Brisighella racchiude in sè, raccogliendo l'interesse potenziale di quasi il 50% dei consumatori di questo mercato”.
Il convegno si è concluso con una degustazione guidata dei prodotti DOP dell'olio di Brisighella a cura del Presidente Onorario del Consorzio Olio DOP di Brisighella, Franco Spada.