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'Dobbiamo rendere più resilienti le nostre colture'


 Le strategie di Consorzio Agrario e Idrologica per fronteggiare le recenti avversità, dalle gelate improvvise all'impoverimento del suolo
Il mondo agricolo ricorderà l'annata in corso anche per l'andamento meteo eccezionalmente avverso registrato nel primo scorcio di stagione. “Tra la fine di marzo e i primi di aprile si sono verificate alcune gelate - spiega Luca Fagioli, tecnico del Consorzio Agrario - e i danni da esse causate, in particolare a carico delle colture frutticole, sono stati ingenti. L'area della nostra provincia è stata particolarmente colpita, tanto che si può ritenere compromessa la quasi totalità della produzione di albicocche, nettarine, e susine cinogiapponesi; molto gravi anche i danni a carico di pesche e percoche; ingenti quelli negli impianti di actinidia, a eccezione di quelli provvisti di impianti antibrina; medi i danni rilevati anche negli impianti di melo e pero, dove risultano più colpite le cultivar a fioritura precoce, rispettivamente Pink Lady Cripps Pink e Abate Fetel. Infine sporadici e limitati ad alcune zone i danni rilevati nella vite, che è stata danneggiata dalla brina del 9 aprile”.

Non solo le gelate
Va poi segnalata una carenza di precipitazioni, che perdura già dai primi di gennaio, e che sta creando difficoltà nelle colture annuali, in particolare frumento, pisello, bietola da zucchero e portaseme. Le aziende agricole dunque si trovano sempre più in emergenza e a rischio di perdita delle proprie produzioni, dovendo fronteggiare andamenti climatici sempre più anomali, oltre che avversità sempre più virulente, come parassiti alieni o patogeni classici che improvvisamente diventano di problematico contenimento, per effetto del calo di attività dei prodotti fitosanitari disponibili, o per la minor disponibilità degli stessi per effetto delle revoche dal mercato. “Per non parlare del calo della fertilità dei nostri suoli - aggiunge Fagioli -, dovuta a varie cause (avvicendamenti colturali troppo stretti, elevato impiego di colture depauperanti, ridotto apporto di sostanza organica) e che si manifesta con un impoverimento dei microrganismi che vivono in simbiosi mutualistica con gli apparati radicali delle colture, favorendone l'assorbimento di nutrienti e la produzione di sostanze di difesa verso le avversità biotiche e abiotiche”. Occorre pertanto rivedere nel medio periodo la tecnica agronomica e l'utilizzo dei mezzi della produzione: “Dobbiamo cercare di rendere più resilienti le nostre colture agrarie - evidenzia Fagioli -. Proprio per questo è sempre più centrale il ruolo di ricerca e sperimentazione, e in tal senso opera il Consorzio Agrario di Ravenna, attraverso l'attività del Centro di Saggio e la partnership con Idrologica”.

Il ruolo di Idrologica
La collaborazione con Idrologica ha la finalità di mettere a punto dei mezzi di difesa dalle avversità abiotiche, per esempio nei confronti delle gelate: “Com'è risaputo, il sistema più efficiente è rappresentato dall'antibrina soprachioma - spiega Claudio Tassinari, tecnico di Idrologica -, che protegge la coltura fino a -5 o -6°C, ma richiede un cospicuo fabbisogno di acqua, almeno 45 mc/hr/HA). Molto interessante risulta anche l'antibrina sottochioma, che protegge la coltura fino a -3° C, con un fabbisogno idrico praticamente dimezzato rispetto al sistema precedente”. Un altro settore di attività in cui Idrologica è molto attiva è l'utilizzo della sensoristica per la rilevazione dei parametri ambientali: “Una tecnologia molto utile per razionalizzare l'uso dell'acqua irrigua - valuta Tassinari -, ma anche per l'utilizzo dei sistemi di supporto alle decisioni (Dss), che consentono un impiego mirato dei prodotti fitosanitari nei confronti delle principali avversità delle colture, come la Peronospora della vite, la Ticchiolatura del melo, eccetera”.

Il Centro di Saggio
Il Centro di Saggio del Consorzio Agrario di Ravenna svolge invece diverse attività sperimentali: prove di efficacia a fini registrativi, necessarie per l'omologazione dei futuri prodotti per la difesa delle colture; messa a punto di strategie di difesa nei confronti di avversità note ma ritornate virulente e di difficile contenimento (es. Batteriosi delle drupacee, Maculatura del pero); studio e messa a punto di sistemi di contenimento verso fitofagi alieni, ad es. cimice asiatica, in partnership con altre unità operative (CRPV, Centri di Saggio, Istituti di Ricerca); monitoraggio aerobiologico delle spore dei patogeni, e della dinamica di sviluppo di insetti fitofagi; prove di biostimolazione con prodotti corroboranti e biostimolanti, che assumeranno un ruolo sempre più importante in futuro non solo nel favorire un miglior accrescimento delle colture, ma rendendole anche meno sensibili alle principali malattie.
“Sono tutte attività che vengono condivise tramite collaborazioni con le principali Istituzioni accademiche del territorio - precisa Fagioli -, con l'obiettivo di sviluppare la conoscenza traendo il meglio del sapere fin qui accumulato e allargando l'orizzonte verso nuove frontiere, come le nanotecnologie e la robotica, in modo da ottenere produzioni agricole sempre più sostenibili sia economicamente che dal punto di vista ambientale. Infine - conclude - il Centro di Saggio offre aggiornamento per tutti i tecnici agronomi dell'area Servizi e sviluppo del Consorzio Agrario di Ravenna, che quotidianamente fanno assistenza tecnica alle aziende agricole”.

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