Superfici, lieve calo del 2% dei frutteti per Agrintesa
È con un certo sollievo che Agrintesa ha accolto i dati del proprio catasto ortofrutticolo: nonostante la difficile annata 2023 il calo delle superfici coltivate a frutteto si aggira intorno al 2%. “Non è un dato positivo - evidenzia Aristide Castellari, presidente di Agrintesa - ma visto nel contesto complessivo è da ritenersi soddisfacente. Ci aspettavamo perdite maggiori”.
Il calo contenuto delle superfici è motivato anche dalle politiche introdotte negli ultimi anni dalla cooperativa con sede a Faenza. Tra queste, come evidenzia il presidente, ci sono “gli incentivi destinati al rinnovo varietale, fra cui spiccano il kiwi e le nettarine piatte Ondine®, e alla difesa attiva, ma anche l'ingresso di nuovi associati in altri areali produttivi come Calabria e Piemonte”.
A questo proposito nel mese di febbraio una delegazione di 25 produttori piemontesi associati Coldiretti è stata in visita ad Agrintesa per conoscerne organizzazione e funzionamento: “Siamo molto contenti di questa visita perché significa che anche in quel territorio comincia a percepirsi il valore di Agrintesa e della sua filiera - spiega Castellari -. Una delle cose in cui crediamo di più, e che è al vertice della nostra organizzazione, è la capacità di dare risposte concrete ed efficaci ai soci che sono anche coloro che, di fatto, guidano le scelte della cooperativa”.
Nel frattempo si sono svolte, durante tutto il mese di febbraio, le assemblee zonali per incontrare i soci delle varie zone produttive. Un totale di 6 incontri nei quali la cooperativa si è confrontata con i propri associati sui risultati e i prossimi progetti di sviluppo. Durante gli incontri, tra le altre cose, si è parlato molto dei sistemi antibrina e della loro efficacia, anche in vista della primavera in arrivo e del rischio che avvengano nuove gelate tardive. “In questi anni i sistemi antibrina, che siano ad aria (ventoloni) o ad acqua, hanno dato risultati straordinari, laddove erano installati, per proteggere le colture dal gelo - spiega il presidente -, per questo continuiamo a incentivarne l'utilizzo. In questo, i nostri soci hanno il sostegno della Regione Emilia-Romagna che ha emesso in questi giorni il terzo bando “difesa attiva” accogliendo il 100% delle richieste. Per noi si tratta di un segnale estremamente positivo perché sappiamo che si tratta di un modo molto efficace, se correttamente utilizzato, per difendere la nostra frutticoltura da alcuni dei danni causati dai cambiamenti climatici. È fondamentale che anche le istituzioni abbiano capito che se si perde il prodotto si rischiano di compromettere filiere cruciali per l'economia del territorio”.
Continua anche la commercializzazione del vino che sta vivendo un momento estremamente positivo con quotazioni soddisfacenti, in particolare per il vino bianco. I fattori che hanno influenzato questo andamento sono i forti ammanchi produttivi registrati nel sud del paese: “La nostra produzione vitivinicola, fortunatamente, è stata nella norma e quindi i nostri viticoltori potranno contare finalmente su di un anno con una buona reddittività. Più difficile la situazione dei vini rossi che sta riscontrando meno interesse e quotazioni sensibilmente inferiori al vino bianco” conclude Castellari.