QUESTO SITO UTILIZZA ALCUNI "COOKIE": VUOI SAPERNE DI PIU'?   

Katia Gulino è il nuovo funzionario per il sociale


Katia Gulino è il nuovo funzionario per il sociale
Intervista alla neo funzionaria di Confcooperative Ravenna Rimini, che seguirà le cooperative sociali associate all'Unione
Ha un passato da avvocato Katia Gulino, la neo funzionaria di Confcooperative Ravenna Rimini, che si occuperà di seguire le cooperative sociali associate all'Unione.
Riminese di origine, dopo aver lavorato per un decennio in provincia di Milano alla Corte d'Appello e in altri ambiti pubblici e privati ha deciso di rientrare nella sua città e dedicarsi a un tema a lei molto caro: il sociale. Dal 2008 è infatti funzionaria di Confcooperative Rimini.

Cosa vuol dire seguire le cooperative sociali?
“Significa aiutarle a crescere dal punto di vista sociale e imprenditoriale, assisterle nei diversi ambiti in cui svolgono i servizi e dar loro la possibilità di sentirsi parte di una rete strutturata che può tornare utile nella gestione di progetti che da soli è difficile portare avanti. Infine, non da ultimo, vuol dire rappresentarle nei tavoli politici e con le amministrazioni pubbliche del territorio”.

Come vede il progetto di unione di Confcooperative Ravenna con Rimini?
“È un progetto importante per Federsolidarieta perché dà un senso politico al lavoro già iniziato nei tavoli regionali di area Romagna avviati da tempo e voluti fortemente dalle cooperstive sociali. Un lavoro di squadra che ha portato tanti buoni frutti. È un progetto che genererà sicuramente nuove politiche di risposta alle cooperative, rafforzerà le rappresentanze, senza abbandonare i territori. Spero vivamente che si rafforzi presto, raccogliendo l'adesione anche di Confcooperative Forlì e Cesena”.

Ha iniziato in queste ultime settimane a seguire anche le cooperative sociali ravennati, cosa ci può dire?
“Ho iniziato a conoscere questo territorio e posso già dire che ci sono alcune differenze con quello riminese. Qui le cooperative sociali hanno già messo in atto una buona politica di aggregazione, soprattutto in consorzi, in particolar modo per quel che concerne i servizi alla persona. Il tema dell'aggregazione è quanto mai all'ordine del giorno. La nostra sfida come rappresentanza è di dare il prima possibile una visione romagnola alle nostre cooperative perché c'è bisogno di politiche extraterritoriali, soprattutto perché diversi enti come le Camere di commercio e le Asl hanno già intrapreso questa strada”.

Quali sono le sfide a breve termine del settore sociale?
“Ce ne sono diverse. Stanno per essere pubblicati i bandi per le gare dei servizi di igiene ambientale, una partita per noi davvero molto importante; si avvicinano le scadenze per i contratti di accreditamento e, nel frattempo, sarà importante capire come i territori possano incidere sulla normativa regionale e scardinare alcuni meccanismi che si sono cristallizzati e che porterebbero le cooperative all'insostenibilità dei servizi; infine c'è la gestione di questo nuovo coordinamento ravennate-riminese, fatto da consiglieri di Rimini e di Ravenna che dovranno lavorare per esprimere una politica romagnola”.

Indietro   Stampa