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50 anni di BCC: 'I valori del credito cooperativo sono attualissimi'


50 anni di BCC:
Al via le celebrazioni del 50esimo tra Forum nazionale dei giovani e un libro sulla storia. In Emilia-Romagna sono presenti 10 Bcc per un totale di 130.000 soci e 2.600 dipendenti.
Sono 50 anni che la Federazione delle banche di credito cooperativo dell'Emilia-Romagna mantiene immutati i propri principi di mutualità, solidarietà, indivisibilità delle riserve, assenza di scopi lucrativi individuali e sostegno alle comunità locali.
Nel 2016, inoltre, la riforma che ha istituito i Gruppi bancari cooperativi ha permesso alla Federazione di non svolgere più semplici servizi bancari ma promuovere funzioni di rappresentanza sindacale, revisione cooperativa, formazione identitaria e attuazione di progetti mutualistici territoriali portando i propri ideali a un nuovo livello; ideali nati il 25 gennaio 1970, quando i delegati di 47 casse rurali e artigiane provenienti da tutto il territorio regionale si riunirono per fondare la Federazione. Tra loro c'erano anche nomi di spicco del panorama politico nazionale e del movimento cooperativo, come gli onorevoli Benigno Zaccagnini e Giovanni Bersani oltre a Giovanni Dalle Fabbriche, che divenne primo presidente della Federazione unificata.

A mezzo secolo dalla fondazione, la Bcc è composta da 10 banche di credito cooperativo per un totale di 130.000 soci e 2.600 dipendenti. Questi istituti di credito hanno competenza nel 78% dei Comuni della Regione, impieghi per circa 11 miliardi di euro e una raccolta di circa 12,5 miliardi di euro. In occasione del 50esimo, la Federazione Bcc dell'Emilia-Romagna ha in cantiere una serie di appuntamenti per ricordare il passato e riaffermare l'attualità dei valori che mossero i fondatori.

“Ad aprire le iniziative di questo importante anniversario – annuncia il presidente Fabbretti – sarà il 10° Forum nazionale dei giovani soci del credito cooperativo in programma dal 3 al 5 aprile 2020 a Fico (Bologna). Si tratta di un segnale del nostro impegno nel trasmettere alle nuove generazioni i valori del credito cooperativo e la storia delle piccole banche e casse rurali che hanno promosso lo sviluppo delle comunità locali”. Altri passi saranno l'assemblea regionale di maggio 2020 e infine, a ottobre 2020, la pubblicazione di un libro dedicato alla storia della Fondazione. “Siamo convinti – conclude Fabbretti – che nella società odierna ci sia sempre più bisogno di un'economia partecipata, inclusiva e democratica. È ciò che le Bcc aveva come obiettivo per le nostre famiglie, le nostre imprese, i nostri territori ed è quello che continueremo a fare anche in futuro”.

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