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Ridiamo voce alla cultura: partita la campagna di comunicazione


Ridiamo voce alla cultura: partita la campagna di comunicazione
 Oltre 3.000 le cooperative culturali che hanno partecipato al progetto dell'Alleanza delle Cooperative Italiane
È nel pieno della sua operatività l'iniziativa “Ridiamo voce alla cultura” promossa dall'Alleanza delle Cooperative italiane per tenere alta l'attenzione su un settore, quello culturale appunto, che ha subìto e sta ancora subendo un gravissimo danno a causa del prolungarsi dell'emergenza sanitaria. Il progetto consiste, letteralmente, nel dare voce a quelle figure professionali e a quelle imprese, in questo caso molte cooperative, che quotidianamente operano nel settore, ma di cui non si parla perché, anziché su un palcoscenico, operano dietro le quinte.

Con un contest lanciato sui social a metà dicembre, l'Alleanza delle Cooperative ha chiesto a tutte le associate del territorio italiano di inviare video e racconti del proprio lavoro, per farlo conoscere, per farlo emergere e per farne comprendere il valore e l'essenzialità. “In questo mondo operano migliaia di imprese e professionalità la cui voce spesso rimane inascoltata - commenta la presidente regionale di Cultura Turismo e Sport Chiara Laghi -. Al momento abbiamo avuto oltre 3mila adesioni e sulle nostre pagine Facebook e Instagram registriamo circa 10mila interazioni in maniera costante. Ogni post racconta una storia attraverso un video: la storia di un'impresa, il lavoro di chi fa parte di una filiera importantissima per l'economia del nostro paese; un settore che occupa migliaia di professionalità che se dovessero scomparire porterebbero via con loro cinema, spettacoli, teatri, concerti, mostre”.

Ad oggi per il settore sono previsti degli aiuti inseriti nel Decreto Ristori, purtroppo queste misure non mettono tutti d'accordo: “Temiamo che i ristori non siano sufficienti a risollevare un settore che, per la maggior parte delle sue attività, è completamente fermo da marzo scorso e non vede riaperture a breve. Il ché significa un anno intero di chiusura per alcune realtà. Serviranno progettualità per il rilancio e la ripartenza in sicurezza e per il sostegno a tutte le imprese,. Confidiamo che il tavolo di confronto aperto in questi giorni dal Ministero porti una riflessione su tutto questo, includendo anche nuove forme di partenariato pubblico-privato e incentivi al ‘consumo' culturale. Non dobbiamo dimenticare il ruolo fondamentale che la cultura gioca nella costruzione del benessere e del ‘buon vivere' delle nostre comunità”.

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