QUESTO SITO UTILIZZA ALCUNI "COOKIE": VUOI SAPERNE DI PIU'?   

Conserve Italia, la produzione non si ferma


Conserve Italia, la produzione non si ferma
 Intervista al direttore generale Pier Paolo Rosetti: “Ecco come stiamo affrontando l'emergenza Coronavirus”
 Rispetto delle disposizioni impartite da Presidenza del Consiglio e Regioni, insieme alla garanzia della continuità produttiva, “perché siamo una grande cooperativa agroalimentare e sentiamo tutta la responsabilità di dover produrre generi di prima necessità”. Sono le parole di Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, il consorzio cooperativo che nel pieno dell'emergenza Coronavirus non ha fermato la produzione di conserve di pomodoro, vegetali e succhi di frutta.

Direttore Rosetti, Conserve Italia come sta affrontando l'emergenza?
“Sin dall'inizio ci siamo mossi partendo da una consapevolezza: ci sono attività che non possono essere bloccate, e tra queste rientra anche la nostra. Sentiamo la responsabilità di dover garantire gli approvvigionamenti di prodotti alimentari per i consumatori, e lo dobbiamo fare mantenendo aperti i nostri reparti produttivi”.

E le disposizioni del Governo e della Regione?
“Abbiamo messo in atto tutte le prescrizioni previste, sia nelle fabbriche che nella sede amministrativa a San Lazzaro di Savena. Misure di distanziamento delle persone, annullamento di corsi e riunioni interne, annullamento di visite dall'esterno e di trasferte in Italia e all'estero, riorganizzazione del servizio mensa per garantire le distanze di sicurezza, dotazione di dispositivi di protezione individuale (difficilissimi da da trovare), massima attivazione, nelle aree ove possibile, dello smart working. Con l'aggravarsi dell'emergenza, abbiamo rivisto l'organizzazione dei turni di lavoro in tutti gli stabilimenti, così da ridurre sensibilmente la presenza contemporanea di più lavoratori nelle linee, negli spogliatoi e nelle sale mensa. Inoltre, abbiamo sospeso le attività amministrative e le manutenzioni non indispensabili nei siti produttivi”.

Avete registrato problemi per i trasporti?
“In parte sì, ma meno di altre aziende, dal momento che da anni Conserve Italia si avvale di aziende partner che ci garantiscono anche in questa emergenza il loro contributo per fare in modo che i nostri prodotti arrivino puntualmente ai canali di distribuzione. Inoltre, anche per limitare il rischio di blocchi alle frontiere, abbiamo incrementato ulteriormente la movimentazione dei prodotti alimentari su rotaia in tutta Europa, e già da metà marzo la quasi totalità delle conserve di pomodoro e dei vegetali per la Germania, uno dei nostri mercati di riferimento, viene spedita via treno. D'altronde, solo nel 2019 abbiamo trasportato 120mila tonnellate di merci su treno tra Italia ed Europa, evitando l'impiego di 4.800 camion e l'emissione di 5.600 tonnellate di CO2 ”.

Quali ripercussioni avete registrato in termini commerciali?
“Sin da domenica 23 febbraio, quando è stata annunciata la prima chiusura delle scuole al Nord, abbiamo registrato un aumento degli ordinativi da parte della Gdo, un aumento che, seppure in maniera minore, è proseguito anche nelle settimane successive, soprattutto per prodotti a base di pomodoro e legumi. Tutt'altro discorso per il canale Horeca, dove purtroppo si sta verificando un blocco totale degli ordinativi conseguente alla chiusura di bar, ristoranti, alberghi, mense e pubblici esercizi. Stiamo cercando di ridurre l'attività per queste produzioni senza ripercussioni sui lavoratori, ma vogliamo essere pronti per ripartire appena possibile, perché si tratta di un asset fondamentale per la nostra azienda”.

Indietro   Stampa