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Agrintesa 'resiste' al calo produttivo


Agrintesa
La cooperativa faentina risponde alle difficoltà in campo con l'efficienza, la tecnologia e la capacità di reinventarsi 
 
La campagna ortofrutticola 2020 si è chiusa ufficialmente nelle ultime settimane. Agrintesa, cooperativa leader nel settore ortofrutticolo in Emilia-Romagna, ha raccolto i frutti del grande sforzo organizzativo e gestionale operato per ridurre gli effetti negativi della grave mancanza di prodotto registrata.

“A causa delle gelate primaverili del 2020, abbiamo toccato il minimo storico dal punto di vista delle quantità conferite - spiega Cristian Moretti, direttore di Agrintesa -. Nonostante questo, la liquidazione ai soci è stata superiore alle previsioni di 12 mesi fa raggiungendo valori di mercato piuttosto alti. Questo a riprova della capacità dimostrata dalla struttura di adempiere alla mission che ci è stata affidata dai soci: ossia generare il maggior reddito possibile e supportare, sempre e comunque, gli imprenditori agricoli”.

Resta comunque molto critica la situazione in campo e lo scorso anno, così come accadrà purtroppo anche nel 2021, sono stati tanti i soci o le specie frutticole che non hanno prodotto, o hanno generato volumi limitati, senza poter quindi raggiungere il giusto reddito: “La situazione è difficilissima, inutile nasconderlo. Anche quest'anno, sempre a causa delle gelate primaverili, si registra una scarsità di prodotto straordinaria - prosegue il direttore della cooperativa con sede a Faenza -. A questo noi risponderemo, di nuovo, con la riorganizzazione e l'efficientamento dei magazzini di lavorazione, dei centri di ritiro e dell'operatività dell'azienda. È nostro dovere stare vicino ai soci e, forti di quanto ottenuto lo scorso anno, guardiamo al futuro con reattività e fiducia”.

Lo scenario produttivo di questa stagione è differente dallo scorso anno. L'ammanco quantitativo complessivo è simile, intorno al 30-35% di prodotto in meno rispetto alle medie storiche, ma incide su varietà e prodotti diversi: “Quest'anno il crollo produttivo è meno marcato sulla frutta estiva mentre è molto significativo nel comparto delle pere, dove si evidenzia anche l'80% di ammanco, dei kiwi e dei cachi. Anche sul vigneto - aggiunge Moretti - segnaliamo un calo produttivo, differenziato da zona a zona, che si attesta nell'ordine del 20-25%”. Contestualmente, in questi primi mesi di stagione, si evidenzia uno scenario di mercato diverso dal 2020: “Oggi notiamo una minor propensione al consumo, con quotazioni meno brillanti rispetto a quelle di 12 mesi fa - sottolinea Moretti -. Siamo comunque ottimisti e ci aspettiamo buoni prezzi per luglio e agosto.

Una ripresa che dovrebbe intensificarsi sulla frutta invernale quando l'offerta europea sarà, su molti prodotti, estremamente scarsa. Confidiamo quindi in un buon andamento in termini di quotazioni del settore ortofrutta, mentre nel comparto vinicolo i bassi prezzi, che il vino aveva toccato sino a tutto marzo, sono in risalita e prossimi alla normalità”. Si conferma, infine, l'attitudine al miglioramento di Agrintesa che, nonostante tutto, continua a mantenere la propria competitività anche attraverso l'introduzione di nuovi progetti produttivi, tecnologici e organizzativi : “Lavoriamo incessantemente su innovazione di prodotto, inserimento di nuove varietà in campo, nuove linee di lavorazione altamente tecnologiche, ottimizzazione dei processi interni - conclude Moretti -. Investire su innovazione, tecnologia e organizzazione ci consente di guardare avanti e programmare il futuro, mantenere efficienza gestionale e aumentare il valore dei nostri prodotti continuando a dare risposte adeguate agli associati”.
 

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